18 maggio 2015

Carl Schmitt e il nazismo: dal fascicolo del Sicherheitsdienst. Pag 1. / Sicherheitsdienst del RFSS. / SD Hauptamt.

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Il Sicherheitsdienst des RFSS è il Servizio di Sicurezza delle SS fondato dal Reinhard Heydrich nel 1932 come organizzazione di spionaggio del partito nazista. «L’SD era incaricato dell’individuazione dei reali o potenziali nemici del nazismo, e della neutralizzazione di questi oppositori. Al fine di espletare il suo compito, l’SD creò un organizzazione di agenti e informatori attraverso tutto il Reich»: se è corretta questa informazione della popolare Wikipedia Carl Schmitt a far data dal 4 ottobre 1936 era considerato un “potenziale nemico” del nazismo. Risale a questa data la prima redazione dell’ampio fascicolo che verrà tenuto aggiornato fino agli anni della guerra. L’ultima data leggibile è del 25 marzo 1942. Circa il livello di qualificazione degli uomini che lavorano per lo SD riporto il giudizio di Pier Carlo Bontempelli, che ha dedicato un volume a questo aspetto del nazismo:
«È molto importante ricordare che le relazioni, i rapporti e le analisi in questione erano, allora, assolutamente segreti, prodotti da e riservati a una élite intellettuale di alto livello di competenza. Era infatti richiesto agli appartenenti al Servizio di Sicurezza un elevato grado di conoscenza delle problematiche dei settori specifici d’intervento, allo scopo di dimostrare, anche in questo campo, la serietà e la profondità della “scienza tedesca”» (P. C. Bontempelli, SD. L’Intelligence delle SS e la cultura tedesca, Castelvecchi, 2006, p. 6).
Se ciò è vero, deve attribuirsi valore non secondario alla sconfessione ideologica del “concetto del politico” di Carl Schmitt, respinta dal corpus della migliore dottrina nazista, ma elemento assolutamente centrale in tutto il sistema di pensiero di Carl Schmitt. Non mi pare che quanti insistono ed indulgono sull’immagine di uno Schmitt non episodicamente nazista, come lo furono la maggior parte dei cittadini tedeschi, ma congenitamente nazista, vogliano tener conto di questo aspetto, benché i documenti relativi siano stati resi disponibili da anni. Non è del resto mia intenzione tacere o occultare l’adesione di Schmitt al nazismo. Si tratta soltant di valutarlo nella sua esatta portata, anche se resta poi da sciogliere il più generale problema di cosa il nazismo fu. Una simile analisi sarà difficile da fare fintantochè del nazismo prevale una visione demoniaca, anzizhé storica e politica, e fintantoché le attuale classi politiche al potere sentono ancora il bisogno di trarre la fonte della loro legittimazione al potere da una siffatta demonizzazione: tanto è legittima la mia attuale posizione quanto più è illegittima la posizione di chi mi ha preceduto nella gestione del potere e al comando sul popolo sovrano.


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