26 maggio 2006

Posizioni e concetti: Documentazione iconografica del testo a stampa.

Carl Schmitt

Posizioni e concetti in lotta
DOCUMENTAZIONE ICONOGRAFICA

L'ordine di successione delle immagini è casuale e dipende dalla fortuna nella ricerca con il motore Google o eventualmente con altri motori. Solo a ricerca conclusa verrà data un'eventuale successione logica e cronologica delle immagini.

1. FonteContesto: Antropologia filosòfica

Max Scheler. Nel 1927 in Berlino alla Hochschule für Politik Max Scheler aveva parlato poco prima di Carl Schmitt.

2. FonteContesto

Berlino 1927.

3. FonteContesto


4. FonteContesto

Berlino agosto 1927. Dimostrazione per sacco e Vanzetti.

5. FonteContesto

16 maggio 2006

Analisi e commento dei testi "nazisti" di Carl Schmitt: C. »Rueckblick auf ein Jahr deutscher Politik«

In costruzione.

Analisi e commento dei testi "nazisti" di Carl Schmitt: B. »Das Reichstatthaltergesezt«

1. Premessa. - Al visitatore occasionale di questa pagina (in costruzione), che non abbia avuto modo di leggere analoghe avvertenze contenute in altre pagine, preme mettere subito in chiaro che questo non è un sito neonazista. Ho già detto numerose volte che fascismo e nazismo devono essere considerati come fenomeni definitivamente trascorsi. Essi non possono più in alcun modo influenzare o condizionare il nostro presente. Chi ritiene che ciò sia possibile fa solo politica strumentale per difendere posizioni dottrinali ed equilibri stabiliti nel dopoguerra in Yalta. Ogni politica deve però essere basata sulle ragioni e sui problemi del presente, non su ideologie del passato che vogliono solo nascondere i problemi del presente. Data la premessa, il nostro scopo è di poter indagare con libertà e serenità d'animo il nostro passato recente e meno recente per tentar di capire come e perché si sono originati e sviluppati fenomeni che hanno avuto esito tragico. In particolare, ci interessano le posizioni degli uomini, anche grandi intellettuali, che quegli eventi hanno vissuto da protagonisti o almeno da testimoni oculari. Rispetto a loro noi abbiamo il vantaggio di poter osservare da lontano o dall'alto del luogo dove si svolse la mischia nella quale loro si trovarono immersi. E' a noi comunque che serve capire le loro ragioni, condivisibili o meno. Ci è necessario capire le loro ragioni perché noi siamo gli eredi del mondo che ci hanno lasciato. Carl Schmitt è stato – come ha riconosciuto Gadamer – l'uomo più intelligente del suo tempo. Come anche Heideggere e Jünger, ha manifestato adesione per il nazismo giunto al potere con una procedura legale formalmente ineccepibile. Per questa loro normale opzione politica sono stati ampiamente criminalizzati da molte persone istruite che scrivono libri ed articoli. Nostra intenzione è di capire le ragioni degli incriminati partendo non dalle accuse dei loro detrattori, ma dall'analisi dei loro scritti e di ogni documento utile. E si badi bene: non con lo scopo di incriminarli di nuovo o di assolverli, ma con il solo scopo di comprenderli. Se è lecito comparare il piccolo con il grande, in questo momento in cui scrivo nella repubblica italiana sono stati eletti ai massimi vertici esponenti molto più comunisti e partigiani di Stalin di quanto Schmitt non sia stato nazista e partigiano di Hitler. Sorge per me il problema dell'atteggiamento da assumere di fronte ad una situazione politica che io non ho scelto né voluto. Realismo vuole che mi rassegni al dato di fatto e speri per il meglio. La storia non è solo quella che noi produciamo, ma anche quella che subiamo e verso la quale dobbiamo rapportarci.

Il testo che qui analizzeremo in un lungo arco di tempo è quello che servì al nazismo per alcune importanti modifiche costituzionali, la cui esigenza era già avvertita in epoca weimariana senza però nessun governo ne fosse capace. Su queste realizzazioni il regime guadagnò il suo consenso. Su altre lo perse e trascinò il popolo tedesco nella tragedia. Ma scopo di questa premessa non è di azzardare riflessioni generali di filosofia della storia ma di approntare un rimedio ed un argine ad equivoci e fraintendimenti più o meno interessati. Le modalità redazioni sono identiche a quelle indicate sotto l'esponente A.) La successione dei testi non è cronologica, ma casuale e dipendente dalla mia attuale disponibilità dei documenti, alcuni dei quali fuori posto o smarriti, prestati e non riavuti, in microfilm non leggibili.

05 maggio 2006

Analisi e commento dei testi "nazisti" di Carl Schmitt: A. »Der Fuehrer schuetzt das Recht«

1. Premessa. – Nella forma di un saggio appositamente composto per la rete qual segno di apprezzamento e fiducia in questo nuovo e rivoluzionario strumento di comunicazione tratto gli aspetti più compromettenti dell'opera di Schmitt. Sono stufo di leggere proprio in internet giudizi uno più stupido e superficiale dell'altro circa il nazismo di Carl Schmitt, che non è mia intenzione negare, ma a cui ritengo non sia da attribuire soverchia importanza. L'opera di Schmitt non è compromessa dalla sua adesione al nazismo. Occorre però analizzare i termini del problema, che potrebbero essere riassunti in tre ordini di questioni: a) quali sono stati i momenti e gli aspetti dell'adesione schmittiana al nazismo; b) cosa è stato il nazismo per i suoi contemporanei e cosa è oggi il nazismo in termini filosofici e storiografici; c) qual è l'ottica peculiare del tipico detrattore dello Schmitt cosiddetto giurista della Corona. Per trattare il primo aspetto procederemo ad un commentario il più esaustivo possibile del saggio più organico e compromettente al riguardo: Der Führer schützt das Recht da noi tradotto per un volume imminente presso l'editore Giuffrè, nella Collana dove ho già tradotto tre libri di Schmitt: Il custode della costituzione (1981); la Dottrina della Costituzione (1984); Teologia Politica II (…). Dell'articolo apparso sulla Deutsche Juristen-Zeitung del 1° agosto 1934 penso di dare l'integrale testo tedesco, subito seguito dall'integrale traduzione italiana. Il testo schmittiano sarà inframmezzato senza limiti di spazio da ogni possibile documento, anche e soprattutto avvalendomi della ricerca in rete ma indicando scrupolosamente la fonte da dove il materiale è stato tratto. Voglio sperare che non sorgano problemi estraneo allo scopo rigorosamente scientifico che mi propongo di perseguire. Soprattutto spero di non essere rubricato e liquidato come una forma di manifestazione neonazista. Per me fascismo e nazismo sono fenomeni definitivamente trascorsi che possono essere solo oggetto di trattazione storica e scientifica la più rigorosa possibile. Il progetto in progress prevede dopo la trattazione del citato Saggio un'ulteriore esplorazione di tutti i luoghi fra il 30 gennaio 1933 ed il 7 maggio 1945 dove Schmitt esprime giudizi su Hitler ed il nazismo. La forma linguistica dell'elaborato in progress sarà pure in progress migliorata ed il saggio sarà infine – se del caso – convertito nella tradizionale forma su supporto cartaceo.

L'articolo »Der Führer schützt das Recht« – Il Führer protegge il diritto – è apparso sulla »Deutsche Juristen–Zeitung« del 1° agosto 1934, Band 39, Heft 15, p. 945-950. Il breve ma denso articolo è diviso in cinque capitoli, che noi qui suddivi diamo ulteriormente in §§ per agevolarme in commento ed i rinvii interni. La lettera A si riferisce all'articolo qui analizzato e commentato. Seguiranno altri posto con altri articoli caratterizzati da lettere dell'alfabeto: B, C, D, ecc. La successione delle lettere non segue l'ordine cronologico, ma è casuale e riguarda la disponibilità dei testi, akcuni da me posseduti in microfilm non sempre leggibili in ogni loro parte. L'articolo on queswto post analizzato ha un sottotitolo: »Zur Reichstagsrede Adolf Hitlers vom 13. Juli 1934«, cioè: Sul discorso al Reichstag di Adolf Hitler del 13 luglio 1934.

I.
Testo tedesco con Links di collegamento ai siti di ricerca individuati e vagliati:
§ 1. Auf dem Deutschen Juristentag in Leipzig, am 3. Oktober 1933, hat der Führer über Staat und Recht gesprochen.

Links trovati:
- 1933: azioni nazionalsocialiste contro gli avvocati ebrei
- Wikipedia: la tradizione dei congressi dei giuristi tedeschi
- Sito ufficiale dell’odierno Deutsche Juristentag
- Lipsia: 10000 giuristi tedeschi giurano fedeltà a Hitler
- Raccolta sul diritto del Nazionalsocialismo: 389 titoli
- Raccolta sul diritto del Nazionalsocialismo: 389 titoli
- Lutz Mager: Das Recht im Nationalsozialismus
- Intervento di Schmitt al Juristentag
- Storia dell'Associazione tedesca dei docenti di diritto pubblico


Traduzione italiana:
§ 1. Al convegno dei giuristi tedeschi, a Lipsia, il 3 ottobre 1933, il Führer ha parlato sullo Stato e sul diritto.

Commento provvisorio con linee di ricerca:
- Qui sarebbe da trovare il discorso di Hitler, quindi da leggerlo, valutarlo e poi confrontare l'interpretazione che Schmitt ne dà. Sarebbe anche interessante sapere se lo stesso Schmitt era presente al discorso pronunciato da Hitler o lo ha ascoltato per radio (se era trasmesso già allora per radio) o se ne è venuto a conoscenza in altro modo. Qualcosa è pure interessante sapere sulla tradizione del Deutschen Juristentag, al quale mi sembra strano che Schmitt da giurista non avesse partecipato. Per non esserci doveva avere un valido motivo di impedimento. La ricerca ha inizio in internet e fuori. Se qualcuno legge questo testo e pensa di poter collaborare è il benvenuto.
- La tradizione del congresso dei giuristi tedeschi risale al 1860, quando si tenne il primo congresso, e continua fino ad oggi con la numerazione iniziale. L'ultimo si è tenuto a Bonn nel 2004, il prossimo si terra quest'anno 2006 in Stuttgart. Ogni congresso ha un suo presidente. Dalla notizia che traggo da Wikipedia: «Der für den Herbst 1933 vorgesehene Juristentag wurde nach der Machtergreifung durch die Nationalsozialisten von der Ständigen Deputation bis auf weiteres abgesagt», non capisco se detto convegno si è tenuto o meno. Schmitt lo cita parrebbe come avvenuto. Invece, altrove leggo di un giuramento di fedeltà di ben 10.000 giuristi tdeschi proprio durante il convegno di Lipsia: «Beim Deutschen Juristentag 1933 in Leipzig leisteten 10.000 deutsche Juristen freiwillig und aus eigenem Antrieb einen Treueschwur auf Hitler – Monate bevor die Beamtenschaft und die Reichswehr im August 1934 auf Reichskanzler und Führer dienstrechtlich vereidigt wurden».
- resta da trovare un link o una sede per il discorso tenuto da Hitler. La ricerca non si presenta al momento agevole, anche se ho rinvenuto citazioni tratte da quel discorso. Ai fini della nostra ricerca, scientifica e non apologetica, occorre trovare il testo integrale del discorso, sul quale Schmitt impianta il suo articolo.
- Intervento di Schmitt a Lipsia: «Damals hatte Carl Schmitt auf dem Juristentag 1933 gesagt: „Wir stehen in einem großen Kampf, in dem schwersten Kampf um das Recht, den ein Volk gekämpft hat, das ist zugleich ein Kampf um sein Selbst und um ein arteigenes Führertum. Wir stehen im Kampf gegen die abstrakte Nichtunterscheidung von Gleich und Ungleich. Der Nationalsozialismus hat den Mut, Ungleiches ungleich zu behandeln und sieht darin auch sein eigentliches Recht.“ [...] Diese Sätze könnten zweifellos genauso in Reden von NPD-Funktionären wörtlich eingebaut werden und man darf sicher sein, dass sie auf lebhaften Beifall träfen. Angesichts der historischen Wirklichkeiten, die mit diesen Begriffen verbunden sind, ist die politische Propagierung solcher Begriffe nicht nur schlechthin unerträglich, sondern mit einer freiheitlichen demokratischen Verfassungsordnung unvereinbar.» - Trovare la fonte.
- Nel 1936, in P. C. edizione italiana a p. 369, Schmitt cita il XXXII Congresso dei giuristi tedeschi, che si era tenuto a Bamberga nel settembre del 1921 e dove vi era stata una relazione di H. Triepel, che Schmitt cita per un giudizio piuttosto colorito in fatto di delegazzioni legislative.

Conclusioni parziali:
a) L'evento e la sede nel quale il discorso citato di Hitler è stato pronunciato non è un fatto casuale o marginale. Segna una svolta nell'evoluzione delle scienza giuridica tedesca divenuta nella sua totalità nazista.
b) Schmitt era presente al Juristentag e prese la parola.

Testo tedesco con Links di collegamento ai siti di ricerca individuati e vagliati:
§ 2. Er zeigte den Gegensatz eines substanzhaften, von Sittlichkeit und Gerechtigkeit nicht abgetrennten Rechts zu der leeren Gesetzlichkeit einer unwahren Neutralität und entwickelte die inneren Widersprüche des Weimarr Systems, das sich in dieser neutralen Legalität selbst zerstörte und seinen eigenen Feinden auslieferte.

Links trovati:
Cenni sulla storia della repubblica di Weimar




Traduzione italiana:
§ 2. Ha mostrato la contrapposizione fra un diritto sostanziale, non separato da eticità e giustizia e la vuota legalità di una falsa neutralità ed ha delineato le contraddizioni interne del sistema weimariano, che in questa legalità neutrale distrusse se stesso e si consegnò ai suoi propri nemici.

Commento provvisisorio con linee di ricerca:
- La storia della repubblica di Weimar nel suo complesso ha due tipi di interpretazione: a) una magnifica costruzione democratica, un paradiso, che ha finito di esistere per colpa dei malvagi nazisti; b) una costruzione piena di contraddizioni e difetti, figlia della sconfitta bellica, che alla fine cesserà di esistere per autodissolvimento.


Testo tedesco con Links di collegamento ai siti di ricerca individuati e vagliati:
§ 3. Daran schloß er den Satz: «Das muß uns eine Warnung sein».

Links trovati:

CS: Starker Staat und gesunde Wirtschaft (1932). Nota bibliografica di Guenter Maschke

Nota bibliografia di Günter Maschke, presa con il consenso dell'Autore e dell'Editore da:
- Carl SCHMITT, Staat, Großraum, Nomos. Arbeiten aus den Jahren 1916-1969, Herausgegeben, mit einem Vorwort und mit Anmerkungen versehen von Günter Maschke, Berlin, Dunker & Humblot, 1995, pp. 89-91.

Carl Schmitt hielt diesen Vortrag am 23.11.1932 auf der Mitgliederversammlung des "Vereins zur Wahrung der gemeinsamen wirschaftlichen Interessen in Rheinland und Westfalen" – nach einem Bonmot Bismarcks allgemein "Langnamvereins" genannt – in Düsseldorf… (segue)

03 maggio 2006

SD des RFSS: Carl Schmitt - 7. Freiherr von Heydte: Brief vom 8.7.1934 an Koellreutter. =

Heydte beruft sich darauf, dass Koellreutter seinerzeit in Pullach darauf hingewiesen habe, dass die Möglichkeit bestehe, in München einen Lehrauftrag für Internationales Privatrecht zu bekommen und bittet K. sein dahingehendes Gesuch beim Ministerialrat Dr. Müller und den zustuandigen Herren der Universitàt zu befürworten. Er weist auf seine schlechte wirtschaftliche Lage hin und fährt dann fort: Dazu kommt, dass die Gegnerschaft Karl Schmitt's, der zweifelsohne gegen mich intriguiren lassen und dazu wohl meine Beschäftigung an Kölner Institut Kelsen's ausschroten wird – als ob er,