11 giugno 2006

Dizionario schmittiano - Lettera G

vers. 1.4/15.5.17/B.
⇐ || ⇒ Ga - Ge - Gi - Gl - Gm - Gn - Go - Gr - Gu - Gy.
– Dizionario schmittiano: Lettera A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, W, X, Y, Z.
Analitico -

Goethe, Johann Wolfgang von (1749-1832): ne parla Schmitt nel Nomos della Terra (trad. it. p. 13), nella Prefazione, citando due suoi versi: Das Kleinliche ist alles weggeronnen, / Nur Meer und Erde haben hier Gewicht, ossia “Ciò che è piccino è scorso via tutto quanto, / hanno qui peso ormai mare e terra soltanto. Ma poi Schmitt prosegue, dicendo i due versi straordinari «allontanano troppo l’attenzione dal tema del diritto internazionale e inducono invece a considerazioni geografico-naturalistiche o mitologico-elementare», laddove il discorso sul Nomos verte «su terraferma e mare libero, occupazioni di terra e occupazioni di mare, ordinamento e localizzazione». Goethe ritorno ancora nel Nomos a proposito del significato tedesco di Gesetz, che deriva dalla teologia nella traduzione di Lutero della Bibbia. E a questa fonte teologica attinge Goethe negli Urworthe-orphische: «Nach dem Gesetz, nach dem du angetreten» (vedi).

Göring nel 1932
Göring, Hermann Wilhelm.  Nacque a Rosenheim il 12 gennaio 1893, condannato al processo di Norimberga, si sottrasse al patibolo, suicidandosi il 15 ottobre 1945. Figura centrale nella storia del nazismo, a noi qui interessa per il suo ruolo, che fu fondamentale, negli attacchi che Schmitt subì da parte delle SS, cessati per l'intervento di Göring, ben riassunto in una nota di Imperium, a pagina 159-60 che si riporta integralmente: «Agli articoli Eine peinliche Ehrenrettung del 3 dicembre e Es wird immer noch peinlicher! del 10 dicembre, il presidente del consiglio prussiano Hermann Göring reagì il 21 dicembre 1936 con una lettera a Gunter d’Alquen, caporedattore di «Das Schwarze Korps», il giornale delle SS: “Senza voler qui prendere posizione rispetto alle accuse oggettive che non a torto sono state sollevate contro Schmitt, devo con veemenza far osservare come non sia accettabile che personalità di fama chiamate ad occupare un alto ufficio pubblico per mia fiducia, vengano screditate in questa maniera dal Vostro giornale [sic!]. Quand’anche sia possibile sollevare accuse contro un Consigliere di Stato prussiano, chiunque è libero di presentare un esposto a me. Se sarà il caso [sic!], predisporrò io stesso tutto quello che è necessario. Non posso però tollerare che contro dei membri del Consiglio di Stato prussiano si proceda nel modo che piace a Voi. In ogni caso Vi chiedo innanzi tutto di mettere subito fine alla campagna stampa contro il Consigliere di Stato, prof. CarI Schmitt”, lettera citata dalla copia realizzata da Eike Hennig sul testo che si trova fra gli atti del Servizio di Sicurezza delle SS conservati presso l’Istituto di Storia contemporanea di Monaco (HStA, RW 579-145), con l’aggiunta manoscritta di Schmitt: «Su ciò DTV 694 Gründgens, p. 92». Carl Schmitt raccomanda anche a Hans-Dietrich Sander il 18 settembre 1972 (in Hans-Dietricb Sander/Carl Schmitt, Werkstatt-Discorsi. Briefwechsel 1967-1981, Antaios, Schnellroda 2008, p. 230) questa lettera del 17 aprile 1961 che Gustaf Gründgens scrisse da New York a Kurt Grossmann sulla campagna stampa condotta contro di lui dal Völkischer Beobachter: “Quando nel 1936 gli attacchi contro di me assunsero una particolare violenza, al punto da dover credere che la mia posizione non fosse più abbastanza forte da poter proteggere qualcuno, andai da amici in Svizzera e da lì feci sapere che non sarei più ritornato. In una telefonata a Basilea, della quale furono testimoni miei amici, Göring, che in qualità di primo ministro prussiano era a capo del Teatro di Stato di Berlino, mi scongiurò di ritornare per un incontro chiarificatore e, dandomi la sua parola d’onore, mi assicurò un salvacondotto. La frase che mi fece accettare l’incontro fu: “Se Lei continua così, dovrò far licenziare tutti i Suoi protetti”. Il colloquio di due ore che ebbi in seguito, s’interruppe dapprima senza alcun risultato. Quattro ore dopo venne reso noto dalla radio, e a me con una lettera, che ero stato nominato Consigliere di Stato prussiano. Quando, furibondo, andai da Göring e gli chiesi conto del perché mi avesse così fatto passare per un buffone agli occhi dell’opinione pubblica, rispose con tono pacato:‘I Consiglieri di Stato possono essere arrestati solo col mio personale consenso’ ”, Gustaf Gründgens, Briefe, Ansätze, Reden, DTV, München 1970, p. 92». - I principali documenti di questa vicenda sono stati raccolti e tradotti in italiano nelle riviste Behemoth e De Cive, da me dirette, e di nuovo ripubblicate in questo blog, nell’originale tedesco e nella traduzione italiana, come pure è riprodotto integralmente, in forma fotostatica, il fascicolo del SD conservato presso l’Istituto di Storia Contemporanea in Monaco.

Gottheiner, Georg. - Nato a Berlino il 27 agosto 1879, morto il 21 aprile 1956 in Sud America, è stato il principale rappresentante del governo del Reich nella causa Preußen contra Reiche, nel 1932: amplius.
Groh, Dieter. Nato il 28 gennaio 1932, morto il 29 luglio 2012. Si deve a lui insieme a Dieter Groh l'intervista radiofonica trasmessa il 6 febbraio 1972 dalla Süd-west-Funk, come puntata del programma radiofonico “Contemporanei”. Schmitt ne rimase soddisfatto.
Gurian, Waldemar. Nacque il 13 febbraio 1902 a san Pietroburgo, nella Russia zarista. Morì in America, a South Havem nel Michigan, il 26 maggio 1954. Fu allievo di Carl Schmitt ed a lui si deve l’ispirazione degli attacchi che le SS mossero a Schmitt nel 1936-37. Di lui così si legge nella pagina web da cui è tratta l’immagine: «Journaliste catholique d’origine juive. Il condamna de façon virulente le national-socialisme et s’exila en 1934 en Suisse. Il publia en 1934 dans ses Lettres allemandes (“Deutsche Briefe”) des actualités d'Allemagne et des mises en garde contre la politique ecclésiastique du national-socialisme. Gurian critiqua fermement l’attitude des évêques allemands» (Fonte).
Grande spazio: in una nota del Nt298 si trova questa delucidazione su un termine che avrà grande rilievo negli scritti di Schmitt: «La parola “grande spazio” (Großraum) comparve solo più tardi, dopo la prima guerra mondiale; essa fu espressa mediante circonlocuzioni come “territorio mondiale”, “blocchi continentali”, “sfere d'influenza”, “sfere d'interesse”, e in diversi altri modi».

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