17 marzo 2006

Carl Schmitt, un pensatore nazista?

(Da "Meditazioni filosofiche" di giovedì, febbraio 02, 2006)

Carl Schmitt, un pensatore nazista?
AL COMITATO SCIENTIFICO
DEL CONVEGNO SU CARL SCHMITT IN STRASBURGO
- Lettera aperta –
In riferimento a:
http://www.euracademie.org/Euracademie/FR/
Programmation/Actualites/050603_nouvelle.htm

Gentili Signori,

Da molto tempo indugio nella Presentazione alla traduzione italiana di "Positionen und Begriffe", da me terminata da un paio d'anni. Sono scrittore lento e riluttante. Credo però di essere finalmente giunto a delle conclusioni, abbastanza semplici ed in linea con il normale buon senso. Nel mentre del mio lento lavoro mi è giunta notizia che in quel di Strasburgo si è svolto l'ennesimo intervento sull'argomento, che ahimé temo andrà ad alimentare la superficialità delle citazioni di Schmitt che trovo in rete nella stampa anglosassone.

Dalla lettura dei titoli del programma e dal nome degli oratori temo che si tratti di un convegno già orientato in partenza e viziato da pregiudizio politico. Nulla di male. La cosa non mi spaventa. Giudico perfino utile l'iniziativa se riesce ad apportare approfondimenti ad un tema che a me appare sempre più dettato dagli interessi politico-esistenziali di un intero ceto politico cui il potere piovve dall'alto insieme con le bombe che hanno devastato il suolo dell'Europa. Nella stanca ripetizione di una litania di concetti quali liberazione, olocausto, giornate della memoria, stato di diritto, ecc. trovo una marcata autoreferenzialità e autolegittimazione di una classe politica europea che prima non ha saputo preservare l'Europa dalla guerra civile e dopo non si è vergognata di accettare il bastone del comando dagli invasori, detti liberatori, ad Est ed Ovest. Lo stesso metodo lo si vorrebbe applicare oggi all'Iraq ed al Medio Oriente. Ma sembra che gli Arabi siano meno desiderosi di diventare una provincia dell'Impero americano... Mah! Se queste mie note vi turbano, posso assicurarvi di non aver mai avuto nulla a che fare con nazismo e fascismo, fenomeni storici che considero definitivamente trascorsi e che ritengo improponibili.

Sul tema generale del nazismo, dove il pregiudizio strumentale avanza ancora di gran lunga l'analisi storica e filosofica, mi pare non piccola la responsabilità storica della Francia nell'esasperare la Germania del tempo al punto da produrre il fenomeno poi noto ed esecrato come nazismo, generando una catena di eventi che conduce all'odierna nullità politica dell'Europa, Francia compresa. Per il sano buon senso il crollo dell'Europa nel 1945 ha significato l'affermarsi incontrastato del disegno imperiale americano, che ha la sua origine agli inizi del XIX secolo (Schmitt lo ha ben visto) e che proprio con la fine della seconda guerra mondiale si autoproclama erede del decaduto Impero britannico, dapprima in un regime di condominio con l'Impero sovietico ed ora unico padrone del mondo. Se è certamente da esecrare lo sterminio di ebrei ed oppositori da parte dei nazisti, tuttavia americani e sovietici non sono stati da meno nel corso della loro storia passata e recente. Il processo di Norimberga è stato un monumento all'ipocrisia. L'antisemitismo nazista non avrebbe neppure potuto essere concepito se non fosse stato preceduto da duemila anni di antisemitismo cristiano e cattolico. Ma di ciò si tace e si rivendicano perfino le radici cristiane dell'Europa.

Non potendo aspettare la pubblicazione degli atti vi sarei grato di ogni informazione sullo svolgimento del convegno e sul dibattito. Ne terrò conto nell'apparato di note alla mia Presentazione della traduzione italiana di quei testi che probabilmente nelle giornate strasburghesi saranno stati giudicati testi incriminanti. Se fosse possibile avere una registrazione del convegno, pagherei i costi dei supporti magnetici e della spedizione. In particolare, mi sembrano più pertinenti al mio tema le relazioni di Olivier Jounjan e di Zarka. Vi sarei grato se poteste fornirmi in anticipo le loro relazioni ovvero i loro recapiti perché ne faccia io direttamente la richiesta.

A mio giudizio, l'attualità sconvolgente di Carl Schmitt consiste nel riuscire a far leggere la realtà politica con estrema chiarezza. L'opera di molti suoi detrattori è invece volta al nascondimento delle evidenze. Nel pieno rispetto degli organizzatori del convegno, dei loro partecipanti e con riserva di rivedere i miei giudizi dopo che avrò preso integrale conoscenza dei testi, giudico adatto ai tempi un franco confronto di idee sugli argomenti da voi meritoriamente proposti all'attenzione internazionale, utilizzando le potenzialità offerte da Internet.



Antonio Caracciolo
- Traduttore italiano di Carl Schmitt
http://meditazioni-filosofiche.blogspot.com/
posted by Antonio Caracciolo at 12:27

PS del 17.3.06 - Non è mai giunta risposta alcuna.

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